Natale 2014-LUCCA- (Missionari Comboniani) “Dio ha dato a tutti una stella, alcuni ne han fatto di essa
un sole, altri non riescono a vederla” (Helene
Kolody).
Tempo di Avvento che si compie nel
Natale e nell’ Epifania si rivela: apparizione di quella Stella che porta la Gioia del Vangelo, gioia vera perché è
bello vivere bene, sempre, e in pace tra noi. Ecco il tempo favorevole per rimetterci a
riascoltare con gusto quell’annuncio che Giovanni ha fatto risuonare nel
deserto di Giuda, che oggi si rivela in quei deserti divenuti bersaglio e campo
di tante guerre che non finiscono più e dove la gente soffre… Ascoltiamo tutti:
” Vi annuncio che l’Agnello è già tra noi, venuto a portare Salvezza. Convertitevi!”
Dio non si stanca mai di noi. Nemmeno
in questo Natale di crisi mondiale. Lui è sempre fedele
all’ Alleanza che ha stretto con noi ed è sempre
ricco di tenerezza che distribuisce abbondantemente, a piene mani, a tutti. Papa
Francesco non si stanca di ricordarcelo.
In questa comunità, noi comboniani
perseveriamo a ridire l’annuncio del Precursore nella piana di Lucca e
dintorni. Siamo un gruppo sempre più ridotto, ma rimaniamo colmi di energia.
Ci
ritroviamo provenienti da
esperienze diverse di missione: Africa,
America Latina , Asia. Rimaniamo uniti affinché la nostra testimonianza risulti
vera. “Vedo che voi comboniani siete i tappabuchi in questa diocesi. Guai se mancaste !”, mi ha detto un giorno con decisione un
sacrestano. Alcuni giorni fa, incontrandomi occasionalmente, il vescovo, mi ha
detto: “Anche tu, missionario comboniano a Lucca? Che fai di bello?”. “Mi
faccio presente nei conventi, nelle case di anziani e ammalati, nelle sue
parrocchie, monsignore, che sono anche mie e nostre..”. E il vescovo: “Bene! Così mi piace
sentir parlare !”.
Ultimamente sono esondati i fiumi,
causando disagi ovunque. Anche il travolgente fiume di giovani in “Comics&Games” è esondato in Lucca, mostrando tanto
entusiasmo nella ricerca di felicità… e della Stella.
Mi piace ricordare qui una leggenda natalizia che ci può accompagnare nel nostro cammino verso la Grotta. Tra i
pastori che solleciti andavano a Betlemme per incontrare il Bambino, ce n’era
uno più povero degli altri, disprezzato, oggetto di bullismo. Si sentiva a
ragione vergognoso, pur camminando anche lui con determinazione, ma pur sempre
a mani vuote. Maria non sapeva come accogliere
tanti doni dei pastori perché teneva il Bimbo Gesù
in braccio. Fu allora che, notando il pastore più povero con le mani alzate e
vuote, gli depose tra le braccia il suo Gesù, così da avere le mani libere per
accogliere i doni. Fortunato quel pastore che si chiamava Khalil… e che era
venuto dalla Striscia di Gaza.
Senza potere e a mani vuote, anche
noi ci possiamo sentire fortunati.
Buon Natale e felice 2015!
p. Giuseppe Brunelli e tutta la
comunità
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